" Stefano GERBAUDO - La santità a qualunque costo " di Roberto Falciola
(estratto dal libro: “Stefano Gerbaudo, la santità a qualunque costo” di Roberto Falciola)
cap. «CERCANDO INSIEME AD OGNUNA LA VOLONTÀ DI DIO»
La cura delle vocazioni
La libertà di un direttore spirituale
Il meno appariscente tra i compiti del prete …il sacramento della riconciliazione… nella confessione don Stefano sapeva dì avvicinare il mistero della relazione di ogni persona con Dio, …era un momento prezioso …in cui era possibile commutare l'occasionalità di una confessione in un cammino accompagnato, o in una vera e propria direzione spirituale…Il suo obiettivo: cercava la santità…lui con la gioventù o con noi chierici, non pretendeva, ma cercava di donare la santità, di offrire la strada della santità, di formare dei cuori che sapessero… individuare la propria modalità specifica di seguire il Signore…una modalità che poteva avere tante soluzioni quanti erano i giovani che gli capitavano di fronte: «È stato un padre con… una fiducia illimitata nell'aiuto dello Spirito Santo e nell'assistenza della Madre di Dio …
Lo stile della sua direzione spirituale… non imporre il proprio punto di vista, ma aiutare la persona ad acquisire una sempre più forte chiarezza circa la propria chiamata…”Era il Signore che agiva, lui eventualmente sapeva accompagnare (al sacerdozio, alla vita consacrata, al matrimonio)
Faceva questo con una grande libertà interiore…che era il fondatore di una famiglia spirituale, quella delle Cenacoline (oggi Missionarie Diocesane di Gesù Sacerdote), ma evitava di proporre indiscriminatamente alle ragazze di entrarvi: il suo obiettivo non era ingrossarne le file…ma che la risposta fosse, sempre e comunque, piena, consapevole, senza riserve, definitiva: appartenere a Gesù, nella propria condizione di vita, ciascuna dove era da Lui chiamata, e lì costruire un pezzo del Regno di Dio… “don Gerbaudo è stato un uomo molto aperto a tutte le vocazioni. Lui accompagnava, lui mai obbligava... No, lui accompagnava secondo quello che lo Spirito aveva già lavorato nel cuore di ogni giovane”.
Questa libertà è riconosciuta a posteriori da tutti quelli che hanno lasciato testimonianze in proposito: “Ha accompagnato alla vita religiosa una cinquantina di giovani, svolgendo questa missione con un giusto discernimento, cercando insieme ad ognuna la volontà di Dio, guidandoci e preparandoci a carismi diversi secondo le proprie attitudini; senza nessun interesse personale…”
Lo stile direttivo di don Stefano viene descritto così: «Era molto discreto… portava l'anima a radicarsi in Dio e a stare in piedi da sola davanti a Lui».
“…il suo insegnamento era straordinariamente contrassegnato con la testimonianza della vita… lui ci dava l'esempio. Non diceva: "Fate!" ma"Facciamo!". Lui ci dava l'esempio…è proprio la sua vita, è lui... lui... lui come era, ecco. Come viveva il suo sacerdozio, come viveva il suo rapporto con le persone, con noi, con le persone... Azione Cattolica, nelle parrocchie... La sua preghiera, la sua preghiera… !!!
ASSOCIAZIONE DON STEFANO GERBAUDO ODV
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